Basilica di Santa Sofia– Istanbul

La basilica di Santa Sofia, fatta costruire dall’imperatore Giustiniano I, si trova a Costantinopoli (Istanbul), fu costruita nel secolo VI ed è di arte “Bizantina”. 

 La Basilica di Santa Sofia chiamata anche Hagia Sophia, è il monumento simbolo di Istanbul ed è la costruzione che meglio rappresenta l’arte bizantina.

La storia.

Il primo edificio voluto da Costantino fu distrutto in seguito alla rivolta di Nika nel 532.

In seguito, su richiesta dell’imperatrice bizantina Teodora, moglie di Giustiniano, la Basilica di Santa Sofia fu ricostruita su scala più grande, occupando parte dello spazio dell’Ippodromo di Costantinopoli in cui aveva avuto luogo la ribellione.

Giustiniano affrontò spese ingenti per procurare i materiali più pregiati e le maestranze più esperte da tutte le parti. Grazie a una notevole fornitura di lavoratori (10000 operai diretti da 100 capomastri) e a un’ottima organizzazione, già nel 537 la basilica era pronta per l’inaugurazione (avvenuta il 27 dicembre).

Lo spettacolo che si presentò fu un edificio straordinario per la sua grandiosità e, soprattutto, per la sua audacia. In un impeto di orgoglio, Giustiniano gridò che la sua chiesa aveva superato persino il leggendario tempio di Salomone a Gerusalemme: «Gloria a Dio che mi ha giudicato degno di compiere quest’opera. Io ti ho vinto, o Salomone!».

Circa un decennio più tardi, la cupola di notevole peso crollò a causa dei terremoti che si verificarono intorno alla metà del 500. Fu quindi costruita una cupola più leggera.

Nel X e XV secolo, inoltre, furono effettuati diversi interventi di ricostruzione e consolidamento della struttura. Prima della cupola attuale, altre due furono costruite: la prima voluta da Costantino, che non poté vederne la realizzazione per la sua morte nel 337, e la seconda realizzata per volontà di Teodosio II agli inizi del V secolo, entrambe distrutte da un incendio.

Nel 1203, con la Quarta Crociata, la Chiesa di Santa Sofia divenne un luogo di culto cattolico, ma nel 1261 venne riconquistata dai Bizantini, che la restaurarono.

Successivamente, però, furono costretti a cedere la Chiesa ai Turchi, a causa della loro conquista di Costantinopoli. I Turchi trasformarono Santa Sofia in una moschea, eliminando con la calce i mosaici che rappresentavano figure umane, sostituendo l’altare con i minareti e all’interno scudi con i versetti del Corano. Per più di 900 anni, Santa Sofia rimase sede del patriarca ortodosso di Costantinopoli.

Dal 1935, la Basilica è stata trasformata in un museo.

(sito patrimonio dell’umanità per l’Unesco)

Descrizione

Le navate laterali, come i matronei, sono riservate ai fedeli, secondo un criterio di organizzazione liturgica che si è affermato proprio agli inizi del VI secolo.

L’atmosfera nella basilica è resa unica dall’illuminazione. Lungo tutto il perimetro della cupola, infatti, si aprono numerose finestre, mentre l’abbondante luce è amplificata dai preziosi mosaici che ricoprono gli interni, prevalentemente realizzati su un fondo dorato. Il mosaico della Madonna col Bambino in trono tra gli imperatori Giustiniano e Costantino nella Basilica di Santa Sofia (nel timpano della porta che attualmente introduce al nartece) è databile tra il X e l’XI secolo; fu realizzato su ordine di Basilio II in occasione della sua vittoria sui bulgari.

Rappresenta i due imperatori (Giustiniano e Costantino) che recano in dono rispettivamente la chiesa stessa e le mura della città di Costantinopoli.

La pianta ha una forma rettangolare, che è molto vicina a quella di un quadrato, avendo misure di 71×77. Presenta tre navate, divise da arcate in doppio ordine e un’abside collocata in posizione opposta all’ingresso, che è esternamente di forma poligonale.

Un doppio nartece permette di entrare nell’edificio. La navata centrale è caratterizzata da una cupola dalle dimensioni impressionanti (31 metri di diametro), sostenuta da quattro pilastri realizzati in pietre lavorate; altri elementi strutturali, come archi e pareti, sono in mattoni.

La Basilica di San Vitale è caratterizzata da una cupola centrale, due semicupole che interessano l’abside e l’ingresso, matronei lungo le navate laterali e due file di finestre di diverse dimensioni poste alla base della grande cupola, per consentire l’ingresso della luce. Internamente è riccamente decorata con mosaici, marmi pregiati, colonne in porfido e capitelli scolpiti. Tra i mosaici più noti vi è quello della Porta Imperiale, che ritrae la Vergine Maria con il Bambino, accanto a Costantino e Giustiniano. Tra le altre opere d’arte è ricordato anche il Cristo in trono davanti al quale si prostra un imperatore, nella navata.

Attualmente nella basilica, si possono ammirare otto medaglioni sui quali sono scritti in turco, i nomi sacri musulmani, poiché nel corso della sua storia Santa Sofia è stata anche una moschea.

Il mosaico presenta i caratteristici elementi iconografici, compositivi e stilistici tipici dell’arte bizantina. Maria è ritratta seduta su un trono senza schienale con Gesù Bambino, simbolo e protettore di Costantinopoli. È rappresentata frontalmente, seguendo lo schema che nella tarda antichità era attribuito all’imperatore e che è stato poi ripreso dall’arte cristiana per Cristo e la Vergine.

I personaggi sono identificati da sigle (quelle nei tondi ai lati della Vergine significano Metèr Theoù, Madre di Dio) e iscrizioni.

È importante osservare la presenza dell’aureola sul capo dei due imperatori. Il loro ritratto è così sacralizzato e avvicinato a quello della Madonna e del Bambino posti al centro.

L’esterno della Basilica di Santa Sofia si presenta piuttosto spoglio e massiccio, poiché caratterizzato da contrafforti che si trovano su tutti i lati della costruzione.

Si pensa che nel VI secolo la Chiesa fosse circondata da molti edifici ed avesse la facciata principale rivestita di marmo del Proconneso (marmo bianco proveniente da un’isola del Mar di Marmara).

Successivamente, durante il Medioevo, l’ingresso occidentale fu sostituito da quello meridionale, che è ancora in uso oggi.

In seguito a una sentenza del Consiglio di Stato, un decreto del Presidente Erdogan ha annullato la trasformazione del 1934 da luogo di culto a museo, rendendo di nuovo possibile la pratica religiosa nella Basilica di Santa Sofia.

Erdogan ha annunciato che il 24 luglio 2020, per la prima volta dopo decenni, i musulmani pregheranno nella Chiesa.

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