Le Convenzioni di Ginevra, ratificate universalmente, rappresentano un impegno senza pari a favore di principi umanitari comuni e costituiscono il fulcro del diritto internazionale umanitario.
Negli ultimi 70 anni hanno salvato milioni di vite in centinaia di conflitti in tutto il mondo. Anche dopo sette decenni rimangono più che mai rilevanti per proteggere le vittime dagli effetti disastrosi dei conflitti armati contemporanei. Descrizione per questo blocco. Usa

Tutto ebbe inizio nel 1859, grazie ad un imprenditore Svizzero Henry Dunant, durante un viaggio di lavoro in Nord Italia, Dunant è testimone degli orrori della Battaglia di Solferino, che causa oltre 6000 morti e 40 000 feriti. 

Rientrato a Ginevra, Henry Dunant scrive A Memory of Solferino (Un ricordo di Solferino, 1862), nel quale elabora due idee rivoluzionarie: che in ogni Stato vanno create società di soccorso che si prendano cura dei feriti di guerra e che è necessario concludere un accordo internazionale per proteggere i feriti e il personale medico. La sua prima proposta sfocia, nel 1863, nell’istituzione, del Comitato Internazionale della Croce Rossa

foto di Henry Dunan

Un anno dopo la Svizzera organizza, con il sostegno del CICR, una conferenza diplomatica che porta all’adozione della prima Convenzione di Ginevra per la protezione dei feriti nei conflitti armati. 

Negli anni successivi la Svizzera e il CICR organizzano diverse conferenze diplomatiche a Ginevra da cui scaturiscono numerose convenzioni internazionali che mirano a migliorare gradualmente la protezione delle vittime dei conflitti armati, come l’estensione della prima Convenzione di Ginevra alla guerra marittima (1899) e l’adozione di una nuova convenzione sul trattamento dei prigionieri di guerra (1929).

Gli orrori della Seconda guerra mondiale mostrano tuttavia la necessità di rafforzare ulteriormente le disposizioni esistenti e di elaborare nuove regole per proteggere la popolazione civile. In risposta a questa esigenza, la Svizzera invita gli Stati a radunarsi ancora una volta a Ginevra e a unire le forze per il bene dell’umanità. Sotto la guida del consigliere federale svizzero Max Petitpierre, e basato sul lavoro del CICR negli anni ’30, gli Stati impiegano appena quattro mesi per concordare di rivedere le convenzioni esistenti e aggiungerne una quarta per la protezione della popolazione civile.  Le quattro Convenzioni di Ginevra che scaturiscono da questi incontri vengono adottate nel 1949 e sono ancora oggi in vigore.  

Gli emblemi della croce rossa, della mezzaluna rossa e del cristallo rosso assicurano protezione ai servizi medici nei conflitti armati e sono usati come identificativo dalle società nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. In segno di riconoscimento nei confronti della Svizzera, l’emblema araldico della croce rossa su sfondo bianco è stato creato invertendo i colori della bandiera svizzera. 

Le quattro Convenzioni di Ginevra rappresentano il fulcro del diritto internazionale umanitario (DIU), un insieme di regole che stabiliscono standard umanitari minimi da rispettare obbligatoriamente in tutte le situazioni di conflitto armato. Questi standard limitano i mezzi e i metodi di guerra e mirano a proteggere le persone che non prendono (più) parte alle ostilità, come feriti, malati, naufraghi delle forze armate e prigionieri di guerra.

Tali regole rispecchiano l’equilibrio che va perseguito tra il principio della necessità militare e quelli umanitari, che vietano ai belligeranti di infliggere sofferenze, ferite o distruzione non realmente necessarie per il raggiungimento dei legittimi obiettivi militari. Le Convenzioni di Ginevra devono essere applicate e rispettate da tutte le parti coinvolte in un conflitto armato, indipendentemente dalle motivazioni che le hanno spinte a entrare in guerra. Si applicano anche ai conflitti armati non internazionali, per esempio alle ostilità tra uno Stato e un gruppo armato o tra gruppi armati retti dall’articolo 3 che accomuna le quattro Convenzioni di Ginevra.

Ricordiamoci che lo spirito delle Convenzioni – elevare la dignità umana anche nei teatri di guerra – è importante oggi come lo era un tempo. Ricordiamoci sempre che le Convenzioni sono testi di legge, ma in qualche modo trascendono il diritto, poiché ciò che chiedono non è solamente legale, ma è anche giusto e corretto. Impegniamoci a fare tutto il possibile per garantire che questo spirito prevalga.

– Peter Maurer, presidente del CICR, a una conferenza pubblica il 13 marzo 2019

Un impegno globale senza pari  

Le Convenzioni di Ginevra del 1949 sono state ratificate da tutti gli Stati e sono dunque uno degli strumenti di diritto internazionale più universalmente accettati: una vera e propria storia di successo del multilateralismo. Non mancano tuttavia le violazioni, e ciò evidenzia il ruolo cruciale che le Convenzioni di Ginevra continuano a svolgere anche oggi. 

L’attuazione, la promozione e il rafforzamento del diritto internazionale umanitario sono priorità della politica estera della Svizzera. Ginevra, la città svizzera che condivide il proprio nome con le Convenzioni, è diventata il centro globale degli sforzi umanitari.

Prima pagina della Convenzione di Ginevra del 22 agosto 1864.

Le Convenzioni di Ginevra rappresentano un impegno universale a favore di principi umanitari comuni. Costituiscono il fulcro del diritto internazionale umanitario, che protegge le persone più vulnerabili nei conflitti armati, e hanno salvato milioni di vite negli ultimi decenni. Occorrono sforzi continui per assicurare che il diritto internazionale umanitario sia rispettato e garantisca tale protezione.

– Ignazio Cassis, consigliere federale e capo del Dipartimento federale degli affari esteri.

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